La dichiarazione di nullità del matrimonio presso un Tribunale Ecclesiastico o presso la Sacra Rota è un tema spesso avvolto da dubbi e confusione, soprattutto per chi si trova in una fase delicata della propria vita coniugale. A differenza del divorzio civile, che scioglie un vincolo già esistente, la dichiarazione di nullità ecclesiastica riconosce che il matrimonio non è mai stato valido fin dall’inizio, per motivi specifici.
In questo articolo vedremo cosa significa far dichiarare nullo un matrimonio religioso, quali sono i motivi riconosciuti dal Tribunale Ecclesiastico, come avviare la procedura e cosa aspettarsi dal punto di vista legale e spirituale.
Cos’è la dichiarazione di nullità del matrimonio religioso
Con la dichiarazione di nullità del matrimonio presso un Tribunale Ecclesiastico o presso la Sacra Rota si fa riferimento alla procedura che porta alla dichiarazione di nullità di un matrimonio celebrato in Chiesa. La Sacra Rota Romana è il tribunale di ultima istanza della Santa Sede, ma il processo può essere avviato presso il Tribunale Ecclesiastico Diocesano.
È importante chiarire che la dichiarazione di nullità non è un divorzio: mentre il divorzio ( più precisamente lo scioglimento del matrimonio civile o la cessazione degli effetti civili del matrimonio concordatario) implica lo scioglimento di un matrimonio valido, la nullità sancisce che quel matrimonio non è mai esistito validamente agli occhi della Chiesa.
Ciò può avvenire solo quando, al momento della celebrazione, mancavano elementi fondamentali come ad esempio, il consenso, la libertà, o l’intenzione di adempiere agli obblighi coniugali.
Motivi di nullità di un matrimonio
La Chiesa cattolica riconosce una serie di cause di nullità matrimoniale. Vediamo le principali:
- Difetto di consenso
Il consenso è il cuore del matrimonio. Se una delle parti non era pienamente consapevole o libera nel prestarlo, il matrimonio può essere dichiarato nullo. Alcuni esempi:
- Pressioni familiari o sociali che hanno indotto uno dei coniugi a sposarsi contro la propria volontà.
- Paure interiori (per esempio una gravidanza inattesa) che hanno spinto al matrimonio.
- Simulazione del consenso: quando uno dei coniugi finge di volersi sposare ma non intende davvero vivere il matrimonio secondo gli insegnamenti della Chiesa.
- Incapacità psichica
Un altro motivo frequente per la dichiarazione di nullità del matrimonio è la grave immaturità o patologia psichica di uno dei coniugi, tale da impedirgli di assumere consapevolmente i doveri del matrimonio cristiano ( ad esempio la fedeltà reciproca, l’indissolubilità del vincolo,l’ apertura alla procreazione).
- Esclusione di elementi essenziali
Capita che uno dei coniugi, pur pronunciando il “sì”, escluda mentalmente uno degli elementi essenziali del matrimonio, come ad esempio:
- L’indissolubilità del vincolo.
- La volontà di avere figli.
- La fedeltà esclusiva.
- Errori sulla persona o sulla qualità dell’altro coniuge
Il matrimonio può essere nullo anche se uno dei coniugi ha mentito su aspetti fondamentali della propria vita (identità, condizioni di salute, desiderio di avere figli, ecc.), inducendo l’altro in errore grave.
Come iniziare la procedura di dichiarazione di nullità
Per avviare il processo è necessario presentare una libello (domanda scritta) al tribunale ecclesiastico competente. In genere, si può procedere presso il tribunale della diocesi:
- In cui è stato celebrato il matrimonio.
- In cui risiede l’attore (chi presenta la domanda).
- In cui risiede il convenuto (l’altro coniuge).
Il libello deve indicare con chiarezza:
- I dati dei coniugi.
- Le modalità che hanno portato alla scelta matrimoniale
- La data del matrimonio e la descrizione della cerimonia e dell’animus con cui ci si è accostati ad essa
- I fatti e i motivi che si ritengono causa di nullità.
Il Tribunale, se ritiene la domanda ammissibile, avvia l’istruttoria, che può prevedere:
- L’ascolto dei coniugi.
- La raccolta dei documenti
- L’ascolto dei testimoni.
- Eventuali perizie psicologiche.
Al termine del procedimento, i Giudici Ecclesiastici emettono una sentenza: se è favorevole, il matrimonio è dichiarato nullo.
La sentenza può essere appellata.
Conseguenze della dichiarazione di nullità del matrimonio
Dopo la dichiarazione di nullità ecclesiastica del matrimonio, i coniugi tornano ad essere liberi di contrarre un nuovo matrimonio religioso, salvo che la sentenza preveda limitazioni.
Importante sottolineare che la dichiarazione di nullità non ha effetti civili automatici: per interrompere validamente anche il vincolo civile, è necessario avviare un procedimento di separazione e divorzio presso il tribunale civile.
In Italia, tuttavia, la sentenza ecclesiastica può essere riconosciuta dallo Stato Iitaliano tramite una procedura detta delibazione, da svolgersi presso la Corte d’Appello. Solo dopo questa fase, il matrimonio nullo sarà considerato tale anche per il diritto civile.
L’annullamento del matrimonio Sacra Rota è una strada percorribile per chi, alla luce della propria esperienza coniugale, ritiene che al momento del matrimonio mancassero i presupposti richiesti dalla Chiesa.
La procedura è stata resa di recente meno lunga ma rimane certamente una valutazione complessa:affidandosi ad un avvocato esperto in diritto canonico e civile si può affrontare con consapevolezza ogni fase.
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